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Gary Bowser: Dalla prigione alla lotta per pagare i 14 milioni di dollari a Nintendo

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L’hacker e programmatore Gary Bowser, coinvolto nel caso di pirateria più famoso nel mondo dei videogiochi, è stato recentemente protagonista di un dettagliato articolo pubblicato dal quotidiano The Guardian.

L’articolo su The Guardian contiene un piccolo errore riguardante la durata della detenzione di Gary Bowser. In realtà, ha trascorso 30 mesi dietro le sbarre, non 14.

Nonostante la sua condanna di 40 mesi, non ha ottenuto la libertà provvisoria e ha trascorso tutto il periodo in custodia. Sono stati 14 mesi dal momento della condanna nel febbraio 2022 fino al rilascio nel marzo 2023.

I restanti 16 mesi sono stati trascorsi principalmente nel carcere federale di SeaTac, con altri due mesi all’ICE in attesa dell’espulsione in Canada.

Bowser riflette positivamente sul periodo trascorso all’ICE, ricordando che non c’erano celle, ma solo un grande dormitorio, e che avevano la possibilità di trascorrere un’ora al giorno all’aperto in un cortile. Inoltre, avevano a disposizione una Xbox 360 per intrattenersi.

Con una lunga storia nel campo dell’elettronica fin dalla sua infanzia, Bowser è stato coinvolto in varie attività imprenditoriali legate alla tecnologia, compresi internet cafe e riparazioni hardware.

Tuttavia, è stato coinvolto in brevi problemi legali legati alla riparazione di console di gioco in mercati delle pulci.

Nel 2010 si trasferisce nella Repubblica Dominicana, venendo coinvolto nella pirateria Nintendo e lavorando a stretto contatto con il Team Xecuter, un gruppo che produceva dispositivi per bypassare misure anti-pirateria.

Nel settembre 2020, Bowser è stato arrestato in una operazione insolita, e durante il periodo di detenzione ha contratto il coronavirus, complicando ulteriormente la sua situazione.

Bowser è stato condannato per frode e ha affrontato una causa civile da parte di Nintendo, venendo obbligato a pagare una somma significativa.

Nonostante le difficoltà, Bowser si impegna a riprendere la sua vita, cercando lavoro e continuando a coltivare la sua passione per l’hardware retro.

Pur affrontando sfide finanziarie e di salute, mantiene un’ottica ottimistica per il futuro, confidando nel suo talento e nelle sue capacità imprenditoriali.

Il sostegno degli amici, nonostante l’allontanamento dalla famiglia, e il supporto ricevuto attraverso una pagina GoFundMe dedicata al suo reinserimento nella società, gli danno speranza per il futuro.

Fonte: twitter.com

2 Commenti

  1. ma vaffanculo essere ignobile. gli altri mettono le loro mod aggratis per tutti mentre lui le ha sempre fatte per scopo di lucro..ben gli sta.

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