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Kim Dotcom si difende: “Megaupload chiuso per motivi politici!”

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Secondo il fondatore di Megaupload, Kim Dotcom, la chiusura del suo file hosting più famoso e utilizzato al mondo, è legata a un’operazione politica e non di legalità!

La linea difensiva presa da Dotcom…

non ha alcune fondamenta, in quanto sappiamo tutti che MU conteneva file illeciti. Nonostante ciò, per gli investigatori dell’FBI, dimostrare la responsabilità legale degli amministratori è un compito difficile, ed è proprio per questo, che stanno cercando di accusare il fondatore per diversi reati; il più evidente è la condivisione di materiale pirata.

Inoltre Dotcom sottolinea, che la possibilità data ai produttori (Warner Bros, Disney, RIAA e Sony) di poter cancellare tutti i loro file da Megaupload, non era una richiesta legale, ma una proposta; in ogni caso le case produttrici, hanno cancellato milioni di link. A dare man forte al fondatore c’è Google, che qualche giorno fa, aveva deciso di schierarsi dalla parte di Megaupload, Hotfile e altri servizi di file hosting, sostenendo che essi debbano essere considerati “porti franchi” come YouTube, Facebook, Twitter e Wikipedia.

In mezzo a tutto questo “caos”, molti si staranno domandando: ” Per quanto riguarda invece tutti i file archiviati sul server MU?” Sappiate che sono a rischio di cancellazione, migliaia di backup (25 milioni di Gigabyte), sono congelati nei server statunitensi del fornitore Carpathia Hosting. Tenete conto, che Mantenere 1110 server ha un costo, infatti la società della Virginia ha dichiarato: “C’è ancora un conto da pagare di 500mila dollari e circa 9mila dollari al giorno di hosting, che dovranno pur spuntare da qualche parte”. Comunque non bisogna trascurare un’altro fatto, vale a dire, che sicuramente tra tutti quei GB, c’erano anche dei file legali; questo Dotcom lo sa bene, e si difenede citando migliaia di militari al fronte, che usavano il servizio per condividere video e immagini con i propri familiari a casa. Una difesa discutibile, ma non si può negare, che il numero di file illeciti, fosse superiore rispetto a quelli leciti.

La situazione viene complicata a causa di un’altro dettaglio, ossia, che nel 2010 i produttori cinematografici, avrebbero provato a cercare una collaborazione con Megaupload, accordo che però non è mai stato raggiunto.

Quindi arrivati a questo punto ci chiediamo: “Perché si sono scagliati tutti contro MU, se non era l’unico a permettere la pirateria?” La risposta c’è la da Dotcom: “Mega è diventato uno strumento elettorale negli affari tra la Casa Bianca e la MPAA (Motion Picture Association of America). Se io fossi un candidato Repubblicano indagherei su questa faccenda”. Parole dure per il founder, che forse non tenuto conto del fatto, che agli occhi dell’elettorato, ciò significherebbe mettersi contro le potenti lobby di Hollywood.

Per concludere, Dotcom gioca il suo asso nella manica, e dice che così facendo gli USA perdono gli investitori e con loro, la posizione leader nel campo tecnologico.

Un bel vortice vero? Sicuramente molti si staranno chiedendo come andrà a finire, ma per avere una risposta, bisogna aspettare che il processo venga avviato, e insieme, la prima mozione difensiva.

Stay Tuned!

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