Nintendo non solo bloccherà permanentemente le console modificate, ma ora cerca di blindarsi anche dal punto di vista legale.
Il nuovo aggiornamento della End User License Agreement (EULA) per gli account statunitensi introduce una clausola che impedisce agli utenti di partecipare a cause legali collettive contro l’azienda.
Con questa mossa, Nintendo si tutela ulteriormente dopo le controversie degli anni passati, come quelle legate al famoso problema del Joy-Con drift che aveva generato due class action poi archiviate.
Nonostante l’annuncio che i nuovi controller Joy-Con 2 siano stati riprogettati da zero con stick completamente nuovi, non è stato confermato ufficialmente se il difetto sia stato risolto sulla futura Nintendo Switch 2.
A prescindere da ciò, la clausola 16 della nuova EULA parla chiaro: accettandola, l’utente rinuncia al diritto di citare in giudizio l’azienda, a un processo con giuria e soprattutto alla possibilità di partecipare a procedimenti collettivi.
Nintendo afferma che la maggior parte delle problematiche può essere risolta rapidamente tramite il servizio clienti, ma per chi non fosse d’accordo con questa nuova condizione legale, esiste una via d’uscita: è possibile inviare una notifica scritta alla sede centrale di Redmond, Washington, entro 30 giorni dall’accettazione del contratto per esercitare il diritto di esclusione dall’arbitrato.
Fonte: gamesradar.com