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Crimson Collective rivendica attacco a Nintendo, ma l’azienda smentisce furti di dati sensibili

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La scorsa settimana, un gruppo di hacker chiamato Crimson Collective aveva affermato di aver violato Nintendo e di aver avuto accesso a file di sviluppatori e dati riservati.

Ora, a distanza di qualche giorno, è stata rilasciata una dichiarazione ufficiale. Secondo Nintendo, è stato confermato che i server esterni del sito web Nintendo sono stati deturpati, ma per il resto non sono stati ottenuti dati di sviluppatori né si è avuto accesso a informazioni sui clienti.

L’azienda ha inoltre precisato che non vi è stata alcuna fuga di informazioni aziendali o di sviluppo e che non sono stati rilevati danni all’interno delle proprie infrastrutture.

Le segnalazioni sull’attacco erano state diffuse inizialmente tramite l’account X di Hackmanac, una società di sicurezza che monitora gli attacchi informatici globali, secondo cui il gruppo Crimson Collective rivendicava l’operazione, allegando immagini di cartelle etichettate come “nintendo-topics”.

Il gruppo sarebbe noto anche per un precedente attacco a Red Hat, azienda americana specializzata in servizi Linux e cloud. La notizia dell’attacco a Nintendo aveva quindi sollevato interrogativi sulla veridicità delle informazioni, poiché al momento non esistono prove indipendenti della fuga di dati.

Questo episodio si inserisce in un contesto di crescente attività criminale informatica in Giappone. Recentemente, Asahi Group Holdings è stata colpita da un attacco attribuito a presunti hacker russi del gruppo Qilin, causando malfunzionamenti nei sistemi aziendali.

Lo scorso maggio, oltre 900.000 dati personali erano trapelati dalla tipografia Iseto di Kyoto, mentre attacchi ransomware continuano a colpire con frequenza le imprese giapponesi, evidenziando la vulnerabilità crescente delle infrastrutture digitali locali.

Fonte: gbatemp.net