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PlayStation 4 si avvia al tramonto: Sony chiude il supporto a una console che ha segnato un’epoca del gaming moderno.

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Dopo oltre dieci anni di successi, record e momenti indimenticabili, PlayStation 4 si avvicina lentamente alla fine del suo ciclo vitale. Con più di 125 milioni di unità vendute, è stata una delle console più amate e iconiche della storia, ma Sony si prepara ormai a voltare pagina.

Secondo le ultime indiscrezioni, a partire dalla primavera del 2026 la casa giapponese inizierà a disattivare gradualmente diverse funzioni chiave del sistema, come il feed delle attività, la condivisione dei contenuti e gli strumenti social del PlayStation Network. Sarà un addio silenzioso, privo di fanfare, che segnerà la chiusura di un’epoca.

PlayStation 4 non è stata solo una macchina da gioco, ma un simbolo di comunità. Con il suo pulsante “Share”, il DualShock 4 ha reso semplice condividere vittorie, emozioni e momenti epici, inaugurando una nuova idea di gaming sociale.

Era una console pensata per un mondo connesso, che permetteva ai giocatori di essere protagonisti anche fuori dallo schermo, in un’epoca in cui Twitch e YouTube stavano ancora nascendo come fenomeni di massa.

La sua fine, quindi, non è soltanto tecnica: è la chiusura di una visione, di un modo di vivere il videogioco che aveva come centro l’esperienza del giocatore e la condivisione autentica.

Pur essendo prossima alla pensione, PlayStation 4 continua a dimostrarsi sorprendentemente vitale. Giochi come Elden Ring o Hogwarts Legacy hanno mostrato che, con una buona ottimizzazione, la vecchia console può ancora offrire esperienze straordinarie.

Tuttavia, la decisione di Sony è strategica: per spingere definitivamente verso PS5, il cloud gaming e i servizi digitali, serve chiudere con il passato.

È un passaggio meno entusiasmante di quello tra PS3 e PS4, segnato da carenze di scorte, prezzi più alti e una nuova generazione che fatica ancora a imporsi davvero.

PlayStation 4 ha rappresentato l’apice del videogioco tradizionale: esperienze single player, narrative potenti, universi autoriali e un senso di appartenenza che oggi sembra sbiadire nell’era dei servizi online e degli abbonamenti.

Era una console che chiedeva di condividere, ma partendo dal presupposto che il giocatore fosse lì, fisicamente davanti allo schermo, immerso in un mondo tangibile. Quando Sony disattiverà le sue API social, non spariranno solo delle funzioni, ma un intero pezzo della memoria collettiva del gaming moderno.

Nel 2026, quando i feed si fermeranno e i server cominceranno a spegnersi, ci sarà chi riaccenderà la console solo per rivivere un frammento di passato, per ascoltare ancora quel familiare suono d’avvio o per riscoprire Bloodborne o The Witcher 3.

Sarà un gesto nostalgico ma sincero, un ultimo saluto a una compagna che ha definito più di un decennio di videogioco domestico.

PlayStation 4 entrerà così nella storia non come una semplice console, ma come l’ultima grande macchina del videogioco classico, prima che tutto diventasse servizio, cloud e aggiornamento continuo.

E anche se Sony ha già iniziato a staccare lentamente la spina, PlayStation 4 continuerà a vivere finché qualcuno la accenderà ancora. Perché, al di là della potenza e della tecnologia, ciò che l’ha resa unica è stata la sua anima, e quella, fino all’ultimo, non le è mai mancata.

Fonte: reddit.com