Il piccolo studio giapponese Tecopark si è ritrovato in una situazione curiosa con il suo celebre party game Pico Park: Classic Edition, un titolo cooperativo caotico e amatissimo, uscito originariamente nel 2016.
Il gioco, che permette fino a dieci giocatori di collaborare o ostacolarsi per risolvere puzzle e raccogliere chiavi in livelli pieni di piattaforme e trappole, è stato per anni uno dei preferiti tra i fan dei giochi multiplayer leggeri e divertenti.
A distanza di nove anni dal debutto, il creatore Shunsuke Miyake ha deciso di riportarlo in vita con un aggiornamento importante: una nuova veste grafica in linea con i sequel, supporto agli schermi oltre i 60Hz, input migliorati tramite Steam e, soprattutto, una modalità multiplayer online, finora assente.
L’idea era di offrirlo gratuitamente per circa una settimana, per poi introdurre un piccolo prezzo in segno di riconoscimento per il lavoro svolto.
Tuttavia, le cose non sono andate come previsto. Quando Tecopark ha provato a riportare il gioco a pagamento, Steam ha impedito la modifica: una volta che un titolo passa da “a pagamento” a “gratuito”, non può più tornare indietro. In altre parole, Pico Park: Classic Edition resterà per sempre gratuito.
Miyake lo ha raccontato con ironia in un aggiornamento del 20 settembre, ammettendo la svista e invitando i giocatori a provare anche i due sequel, Pico Park (2021) e Pico Park 2 (2024), entrambi arricchiti con nuove modalità, livelli inediti e persino supporto multipiattaforma.
Il risultato è che oggi chiunque può godersi gratuitamente la versione classica del gioco, rinnovata e pienamente online, senza spendere un centesimo. Una fortuna per i fan, ma una beffa per i suoi sviluppatori, che avevano semplicemente voluto dare nuova vita a un loro vecchio successo.
Eppure, paradossalmente, questa disavventura potrebbe persino giovare al team, spingendo nuovi giocatori a scoprire — e magari acquistare — le versioni successive della serie.
Fonte: kotaku.com
