Nintendo mantiene la sua linea dura e inizia a colpire chi tenta di aggirare le protezioni della nuova Switch 2. I primi casi di ban permanente dai servizi online sono ormai realtà, e a testimoniarlo è @TheWizWiki su X, uno dei primi ad aver sperimentato il dispositivo Mig Flash.
Un’immagine condivisa mostra un errore con codice 2124-4508, segnale inequivocabile di un blocco definitivo imposto da Nintendo: niente più accesso all’eShop, multiplayer o aggiornamenti di sistema.
¡Atención a todos los usuarios de Switch 2!
Llegan los primeros baneados!! JUAS porque usan esto con conexión de red activada por dios!!!
Quiero compartir una noticia importante y preocupante: "mi Switch 2 ha sido baneada" (No la mia xD Yo no soy tan tonto). Esto ocurrió… pic.twitter.com/TIwQ6AbS4m
— TheWizWiki (@TheWizWiki) June 16, 2025
Secondo il post, la console sarebbe stata bannata nonostante venissero caricati backup legittimi, estratti da cartucce originali. Ma ciò non ha impedito a Nintendo di intervenire.
Non si tratta di un episodio isolato: altri utenti, soprattutto su Reddit, hanno raccontato situazioni simili, segno che la casa di Kyoto ha già avviato un’intensificazione dei controlli anche sulla nuova piattaforma.
Il linker Mig Flash, reso compatibile con Switch 2 grazie a un aggiornamento recente, sembra essere il bersaglio principale.
Il messaggio mostrato dalla console lascia pochi dubbi: Nintendo ha attivato un ban permanente, previsto nei casi di violazione dei termini d’uso. Tra le ipotesi più diffuse su come vengano rilevate le modifiche, si parla del controllo dei certificati digitali univoci presenti in ogni cartuccia.
Se un backup mostra certificati mancanti o duplicati, la console può segnalarlo durante la connessione online. Ma non è tutto: si sospetta anche che il comportamento anomalo del dispositivo o segnali elettrici irregolari possano rivelarne la presenza.
Un’ulteriore scoperta inquietante riguarda la connessione di rete. Alcuni utenti hanno tentato di utilizzare il Mig Flash offline, sperando di evitare controlli.
Tuttavia, sembra che la console memorizzi i dati localmente, per poi inviarli al primo collegamento utile, esponendo comunque l’utente al rischio di ban. Di conseguenza, l’unico approccio sicuro, se così si può dire, è tenere la console perennemente offline, rinunciando però a tutte le funzionalità online.
La community ha reagito in modo variegato. C’è chi ironizza sull’utilizzo delle console bannate per future modifiche, chi accetta il compromesso di un uso solo offline, e chi critica apertamente il rischio di compromettere un dispositivo costoso.
Altri ancora speravano che i dump legali utilizzati in modalità aereo potessero rappresentare una zona grigia tollerata, ma la realtà sembra essere ben più severa.
Questa sembra solo la prima battaglia di una lunga guerra. La scena del modding ha appena iniziato a esplorare i confini della Switch 2, ma Nintendo è già all’erta, pronta a rispondere con misure sempre più sofisticate.
Il messaggio è chiaro: la tolleranza è zero, e modificare la console, anche con intento legittimo, può comportare conseguenze permanenti. I ban sono reali, già in corso, e l’infrastruttura di controllo messa in campo da Nintendo appare più efficace e invisibile di quanto molti avessero previsto.
Fonte: x.com