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Bambino spara e uccide la nonna dopo aver giocato a Grand Theft Auto

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Nei videogiochi vige come per i film il divieto di vendita ai minori di 18 anni se questi presentino scene troppo cruente o addirittura erotiche.

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Ma se ad acquistarlo sono i genitori inconsapevoli del fatto che i bambini più piccoli sono facilmente influenzabili da determinate scene, d’altronde si tratta giusto di porre una scelta più oculata, un bambino di otto anni può giocare ad un gioco della serie Michey Mouse e non un titolo da bollino rosso.

Quello che è accaduto in America Giovedì ha dello sconcertante, un bambino di soli 8 anni, dopo aver giocato a Grand Theft Auto IV rovistando per casa ha trovato non si sa come una pistola, che ha puntato verso la nonna novantenne e premendo il grilletto ha esploso un colpo uccidendola sul colpo.

In Italia già nel 2003 la codacons aveva chiesto l’intervento della Commissione bicamerale per l’infanzia, un intervento inutile perché vi sono già disposizioni italiane ed internazionali in materia: i giochi pericolosi non possono essere venduti.

Per il Codacons, infatti, è possibile applicare prima di tutto l’art. 414 del codice penale, ma vi è anche la Convenzione Internazionale sui diritti dei minori del 1989 e le direttive europee in materia di sicurezza dei giocattoli, ma l’autorità a seguito di controlli effettuati ha deciso che:

A seguito di una verifica effettuata dalla Guardia di Finanza è risultato che attualmente i giochi riservati a un pubblico adulto sono tenuti in un cassetto non direttamente accessibile alla clientela.

Basta questo a fermare l’ondata delle baby gang sempre più crescente in Italia? Noi crediamo di no, ci vuole l’affetto e l’esempio di mamma e papà, solo questo basta.