La news ci arriva direttamente dagli USA, dallo stato del Missouri, dove una rappresentante dello stato ha proposto una tassa sui videogame violenti.
L’idea di questa tassa nasce dalla strage di Newtown in Connecticut, e con una tassazione dell’1% su questi videogame si dovrebbero andare a finanziare programmi per la salute mentale e misure per scongiurare stragi simili.
Che si possa essere d’accordo o meno è …
una questione puramente personale, ma la cosa che ha del grottesco è il criterio di valutazione che stabilisce quali sono i giochi violenti, in questo caso basandosi sul codice di autoregolamentazione ESRB (Entertainment Software Rating Board).
Tale criterio, infatti, non distingue se il gioco contiene scene violente o se al proprio interno hanno scene di sesso esplicito
Mentre il codice PEGI distingue le categorie di contenuti specifici inadatti ai minori, il codice ESRB si limita a dare le categorie “per ragazzi”, “per maturi” e “solo per adulti”.
Praticamente giochi come The Sims, EVE Online o Tropico, che sono considerati inadatti ai più piccoli rientrando nella categoria “Mature”, sarebbero tassabili senza che effettivamente si tratti di giochi violenti.
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